Osservatorio Regionale Servizi Sociali, Condizioni di Povertà e Disagio Sociale Regione Calabria – Dipartimento Salute e Welfare
Una prima lettura del fenomeno in Calabria può partire dall’analisi del documento Noi Italia -in breve (Istat, 2025) in cui emergono quali sono i fattori strutturali che causano sacche pesanti di povertà, considerando i fattori economici, sociali e infrastrutturali.
I dati mettono in luce la condizione di vulnerabilità socio-economica della Calabria e i principali divari rispetto alla media nazionale.
In particolare, si evince come nella regione sono oltre 380 mila le persone che vivono in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale, corrispondenti al 20,7% della popolazione residente: questo è il valore assoluto più elevato in tutte le regioni italiane.
Anche per quanto riguarda la distribuzione diseguale dei redditi, la Calabria, insieme alla Sicilia, continua ad avere la più alta concentrazione e la maggiore disparità.
Il Pil pro-capite è di 17.182 euro, il valore più basso d’Italia e inferiore di circa il 44,5% rispetto al Centro-nord.
Questo rappresenta una evidente fragilità economica amplificata ancora di pi dal dato della spesa media mensile delle famiglie che è di 2.008 euro, valore decisamente sotto la media Nazionale.
Il tasso di occupazione per la fascia di età 20-64 anni è solo del 48,5%, il più basso fra tutte le regioni, e contribuisce, quindi, al radicarsi della povertà strutturale.
Nel Mezzogiorno, il 9,8% della popolazione vive in grave deprivazione materiale, mentre nel caso della Calabria questa percentuale è di oltre dieci punti superiore alla media della ripartizione.
La spesa comunale per i servizi sociali è minima: 38 euro per abitante, contro i 150 euro della media nazionale e i 607 della Provincia di Bolzano.
L’assenza di risorse crea un’ulteriore difficoltà nella programmazione delle politiche di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale.
L’assenza di soddisfazione per la situazione economica e il sentimento negativo percepito dalla popolazione riscontrato in Calabria è sistemico ed è la condizione economica delle famiglie a risentirne.
Maggiore povertà e rischio di povertà sono sempre correlate, comunque, si all’assenza di occupazione stabile e strutturata per le donne e i giovani calabresi.
L’elevato tasso di mancata partecipazione al lavoro (circa il 30%) colloca la Calabria tra le regioni più svantaggiate.
La combinazione di bassi redditi, disoccupazione e spesa sociale ridotta determina un quadro di debolezza economica diffusa.
Nel complesso, i dati delineano una regione in cui la povertà resta un fenomeno strutturale e multidimensionale, con profonde implicazioni sociali.
Indicatori Sociali e di benessere

