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Luoghi

Esistono luoghi in cui il passato si manifesta nell’aria, in ogni vicolo, come una presenza viva. Luoghi dove respirare significa immergersi nella sapienza e nella memoria di chi non c’è più.
Sono borghi silenziosi, dignitosi, a volte pervasi da una lieve malinconia. È nei borghi della Calabria che il fenomeno dello spopolamento ha lasciato un segno profondo, trasformandosi in una ferita aperta per il territorio e la sua gente.
La vita di un tempo rivive nei ricordi di chi, da bambino, ha conosciuto quelle strade animate da voci, attività e mestieri oggi scomparsi. Il fornaio, il sarto, l’edicola, il salumiere. Botteghe che erano luoghi di ritrovo e simboli d’identità.
Eppure, nonostante tutto, questi luoghi non sono morti. Sopravvivono grazie agli ultimi custodi, gl irriducibili guardiani che ancora resistono. Vivono tra difficoltà ed esclusione, ma con una tenacia e una dignità che sembrano appartenere ad un’altra epoca.
Qui, l’essenza della comunità è palpabile. Esiste ancora il senso di appartenenza, la solidarietà autentica, il coraggio dell’aiutarsi a vicenda. Chi vive in questi borghi conosce i propri vicini, condivide gioie e fatiche, e si supporta nelle difficoltà con uno spirito ormai raro altrove
Ma questi luoghi hanno bisogno di nuova linfa, delle nuove generazioni per continuare a raccontare la loro storia e preservare le tradizioni che li rendono un tesoro unico. È un dovere collettivo mantenere stri chemisia ti chi ha popolato questi borghi, rendendo onore alle vile che li hanno animali e alle
Ciemi e peri in stico nuca i sotai teristoia come un ho che orga paspor
resente. Ma, soprattutto, c’è un patrimonio umano da valorizzare. Gli abitanti, sempre meno numeros opresentano

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